Su di me

Non è facile descrivere sè stessi. Perlomeno, non lo è per me.

Una persona un giorno mi disse che gli avevo fatto passare il mal di testa, per via della positività che gli avevo, inconsapevolmente, trasmesso.

Ad essere sincera io di mal di testa soffro piuttosto spesso, perchè non ho questo potere anche su di me?! 😉

Scherzi a parte, se c’è una cosa di cui sono abbastanza certa che mi rappresenti è il sorriso, o meglio, le mie amiche direbbero ‘la risata‘! Perchè, a parer loro, tendo a ridere con la bocca aperta…scusate ma quando rido di gusto non riesco a trattenermi, è più forte di me.

Naturalmente non sempre ‘la risata’ mi accompagna nella vita di tutti i giorni, talvolta mi lascio coccolare da una sottile malinconia, dalla nostalgia dei ricordi dei miei momenti felici, delle esperienze che ho vissuto e che, lo ammetto, faccio fatica a lasciare andare. Sono un’inguaribile romantica, lo so. Ma anche molto razionale. Confesso che ho la mania dell’organizzazione e della programmazione, mi fa stare più tranquilla prevedere i giorni in cui farò lo shampoo o stabilire quando consumare i pasti che ho nel frigo. Non sopporto l’idea di buttare il cibo. 🙁

Non prediligo un genere di musica in particolare, mi piace variare in base al mood del momento o della situazione che sto vivendo. Adoro mangiare, dolce o salato che sia, mi mette di buonumore. Quando ho un’oretta libera mi piace fare lunghe passeggiate (per smaltire quello che ho mangiato), per liberare la mente e alleggerire il cuore. Mi piace leggere romanzi quando sono in viaggio, soprattutto in treno e, quando posso, guardare serie tv su Netflix (sono pur sempre una millennials).

Quando scelsi il corso di laurea in Scienze Politiche, lo feci solo per una ragione: diventare una giornalista. Poi, col tempo, ho cambiato idea, sia perché sarebbe stata una strada assai tortuosa da percorrere, e questo un po’ mi scoraggiava, sia perché in un secondo momento mi sono resa conto che a me non interessava scrivere e basta, di qualsiasi argomento, quello che volevo era raccontare qualcosa, esprimere un’opinione, trasmettere un’emozione. Dunque avevo confuso un’ipotetica professione con la mia più grande passione.

Scrivere per me è una valvola di sfogo, è una dimensione spazio-temporale parallela, dove mi rifugio ogni volta che ho bisogno di incontrarmi, di uscire allo scoperto, di sentirmi me stessa. Ecco “il perché” di Via degli Oleandri, perché così, ogni volta che vorrò mettere nero su bianco quello che vedo, che vivo e che sento, potrò farlo qui.