Un giorno e mezzo a Verona.

Verona

Ottobre 2018.

Era da tanto che desideravo vedere Verona, è stato uno dei regali di compleanno più azzeccati del mio fidanzato! Ci siamo stati un giorno e mezzo, ma siamo riusciti a girarla tutta. Un weekend è sufficiente a farti innamorare della sua romantica graziosità.

Arrivammo il venerdì sera, facemmo una passeggiata veloce lungo il fiume Adige. Ricordo che la mia prima impressione, guardando il Ponte di Pietra in lontananza, fu una strana somiglianza con il lungotevere di Roma. Forse per questo mi sentii subito a casa.

La prima sera cenammo in una trattoria tipica, trovata su TripAdvisor: da Ropeton. Ci finimmo quasi per caso, ma ci lasciammo perdutamente sedurre da uno dei suoi piatti forti: i tagliolini alla crema di noci e tartufo. Una prelibatezza, letteralmente da leccarsi i baffi! L’atmosfera informale e familiare ci conquistò a tal punto da ritornarci anche la seconda sera.

Il mattino seguente, in compagnia di un sorprendente sole di ottobre, iniziammo la giornata con grande energia ed entusiasmo. Sapevamo che avremmo dovuto concentrare tutte le cose da vedere in quelle uniche 24 ore a disposizione.

Ci addentrammo nel centro storico attraverso una porta in pietra, al di là di un ponte. Una volta varcata la soglia sembrava di essere tornata al 1500. Lunghe e strette vie di negozi ci accompagnarono fino a Piazza Brà, la piazza principale, dove fa da protagonista la maestosa Arena.

Non avevamo un programma ben preciso, ci lasciammo guidare dai vicoli del centro, che dalla piazza si diramavano ad ogni lato. Ci ritrovammo così a passare dalla casa di Giulietta, riconosciuta dall’esterno, dalla folla di turisti in fila per fare la foto con la statua. Dalla piazzetta si accedeva al piano superiore, nella casa dove Giulietta era cresciuta. Lì erano esposti anche alcuni dei suoi abiti e le indicazioni delle stanze in cui trascorreva la sua quotidianità.

La foto di rito era doverosa. Continuammo il nostro giro attratti e distratti dalle linee stilistiche dei suoi palazzi, dagli affreschi delle sue chiese, dai magnifici scorci segreti. Ho sempre avuto la passione per i borghi medievali e Verona in questo giocava in casa. Un mix di storia e leggenda rendevano ogni suo vicolo ancora più interessante, a tratti misterioso. Avrei voluto avere il tempo di approfondire la sua storia, tradurre gli estratti di poesie del Museo Lapidario Maffeiano.

Quel clima mite ci invitò a fare pausa pranzo all’aperto, ci sedemmo ai piedi di una piccola fontana a pochi passi da Piazza delle Erbe. Ne approfittammo per acquistare alcuni souvenir dalle baracche di artigiani al centro della Piazza. Quell’atmosfera così accogliente e gentile ci regalò un piacevole pomeriggio all’insegna del relax.

Prima di cena ci godemmo l’ultimo tramonto veronese da uno dei suoi punti panoramici, da Castel San Pietro. Pur potendo prendere la funicolare decidemmo di fare cento scalini a piedi per rendere ancor più appagante lo scenario magnifico di Verona dall’alto. In questo modo alleviammo certamente il senso di colpa del bis di tagliolini da Ropeton.

Verona è un’atmosfera romantica al punto giusto, misteriosa e poetica allo stesso tempo. Un piccolo scrigno medievale ricco di storia e leggende, cultura e svago. Meta ideale per un fine settimana breve ma intenso. Perfetta per chi ha voglia di fuggire dal caos quotidiano per lasciarsi avvolgere da una lenta passeggiata del cuore.

Ci ritornerei volentieri!