Il nostro primo anno con Artù.

Esattamente un anno fa è iniziato il nostro viaggio più bello di sempre. Quello che ci ha fatto incontrare il miglior compagno di avventure che si possa desiderare: il nostro Golden Retriever Artù.

Ricordo ancora la trepidante attesa che provai quando Giulio venne a prenderti, anche lui super impacciatissimo! Aveva sistemato il telo nei sedili posteriori dell’auto perchè tu non potessi già inaugurarla :).

E poi finalmente arrivasti nella tua nuova casa, con quella codina scodinzolante e quell’entusiasmo di chi sta per iniziare una nuova vita ed è pronto per andare avanti. Ci aspettavamo un cucciolo impaurito a cui sarebbe mancata la mamma e invece sin dal primo momento ti sei sentito membro indiscusso della nostra nuova famiglia. Come se ne avessi sempre fatto parte.

Com’è cambiata la nostra vita da quando sei arrivato tu.

Beh, direi che più che cambiata l’hai stravolta! Le prime settimane vivevamo con il mocio in mano. Una passata e una pipì fuori dalla traversina, un’altra passata e di nuovo una pipì che allagava tutto. Lo ammetto, delle volte ho creduto di non farcela. Non ero pronta ad abbandonare l’idea di una casa sempre pulita e ordinata, nè tantomeno a convivere con una quantità indefinita di peli e palline sparse ovunque.

Per non parlare di come hai sconvolto i nostri orari! Quando dovevamo insegnarti a fare i bisognini fuori casa, ricordo che la mattina non facevo in tempo neanche ad aprire gli occhi e a metterti il guinzaglio per farti fare la prima pipì della giornata per strada e riempirti di biscottini. E subito dopo: <<Bravo Artù, bravo bravo bravo!!!>>. Chissà cosa pensava la gente intorno a me…

Caro Artù, il tuo arrivo è stato una scoperta magnifica.

Sei il mio primo cane, ti ho sognato e desiderato per anni e quando finalmente ti ho tenuto tra le mie braccia ho avuto anche un po’ di paura. Per la prima volta mi sarei dovuta occupare di un altro essere vivente di cui ero responsabile. Eppure, tu mi hai insegnato a superare tutti i miei limiti e le mie perplessità. Hai spazzato via la polvere dell’abitudine dalla mia quotidianità, perchè con te ogni giorno è diverso dall’altro. Grazie a te ho capito il valore dei sacrifici fatti per far stare bene qualcuno che ami.

Ormai le mie levatacce e le nostre uscite, anche quelle forzate (quando piove, fa freddo e non mi alzerei dal divano per nessun motivo al mondo), sono i momenti più belli delle mie giornate. Perchè in realtà sei tu che fai bene a me. Sei tu che mi “costringi” a stare all’aria aperta, a fare lunghe e salutari passeggiate sul lungomare. Mi trascini in luoghi circondati dalla natura, mi fai tornare bambina trasformando ogni nostra uscita in un gioco.

Caro Artù, ogni giorno mi insegni qualcosa.

Mi insegni ad avere pazienza, a non dare troppa importanza agli oggetti materiali (che puntualmente tu rompi, strappi o ingoi…come quella quantità di calzini che neanche la lavatrice ne ha mai spaiati così tanti!). Grazie a te ho imparato a gestire le mie emozioni: un momento prima sono arrabbiata con te e un momento dopo mi basta guardarti per dimenticarne il motivo. Come per magia tu riesci ad annullare tutta la negatività e i cattivi pensieri e a trasformarli in gioia, stupore e affettuosità.

Che bello condividere con te le nostre gite e i nostri momenti di svago e relax. Portarti in giro con noi fa diventare una semplice passeggiata una piccola avventura. Riesci a trasmettere la tua emozione e curiosità a chiunque ti sta intorno. Certo, non sempre è rilassante portarti a spasso, considerando che tiri come un cavallo, ma dopo un po’, quando ti stanchi, è bellissimo! 😉

Per non parlare di quanto è bello tornare a casa e sentirti abbaiare prima ancora di aver parcheggiato, perchè tu hai già riconosciuto il rumore del motore dell’auto. E non appena si apre la porta di casa è una festa incredibile, con te che emani una gioia immensa e contagiosa. Saltelli come un canguro con un giochino in bocca e “sculetti” continuamente per la troppa felicità. E ogni volta penso tra me e me: <<ma chi è che ti accoglie così ogni giorno?!>>. Solo un cane, solo tu, Artù.

Solo tu hai imparato a conoscerci nel profondo.

Solo tu sai distinguere uno sguardo felice da un’espressione di rimprovero. Hai imparato ad associare un significato al tono di voce, senza sapere in realtà cosa diciamo. Solo tu ti fidi così ciecamente di noi e riesci a trasformare una brutta giornata in un momento fantastico. Ogni giorno ci insegni ad amare in modo semplice e incondizionato. Con un solo sguardo riesci ad alleggerire il mio cuore dal peso delle preoccupazioni e delle futilità. Quando ti vedo eccitato davanti a un legnetto o a una bottiglia di plastica, mi rendo conto di quanto tu sia migliore di me. Io che magari mi dispero per un’unghia rotta o perchè ho fatto seccare una pianta (che tu contribuisci a far morire rosicchiando foglie e fiorellini, ma io ti perdono ogni volta).

Come si fa a spiegare cosa vuol dire avere un cane a chi non ce l’ha?

Come si fa a spiegare la profondità del tuo sguardo? O l’infinito affetto che ci dai senza chiedere nulla in cambio (a parte qualsiasi cosa ci sia nel piatto a tavola)? É impossibile descrivere la sensazione di pace e serenità, mista a gioia ed eccitazione e, ancora, sorpresa e meraviglia che sei in grado di trasmetterci ogni giorno della nostra vita. Semplicemente esistendo.

Artù, tu sei il nostro più bel regalo, sei la scelta migliore che abbiamo mai potuto fare. Sei il nostro migliore amico, sei il nostro viaggio più avventuroso ed emozionante e ci auguriamo solo che possa durare il più a lungo possibile.

Per il momento, anche se non puoi saperlo, ti diciamo semplicemente: “Grazie per questo primo anno insieme”.